Google potrebbe presto seguire Microsoft nella collezione di multe dall’Antitrust. Al colosso della ricerca viene contestata l’assoluta posizione dominante nel mercato della pubblicità Online.
Nella relazione annuale dell’Antitrust è emerso come Google – ma anche Facebook – detengano una posizione di assoluta supremazia sugli altri motori di ricerca e gli altri social network.
Google in particolare è la protagonista indiscussa della pubblicità sul web, a causa però della completa mancaza di regole ben precise che regolamentino questo settore.
Espone così il problema Pitruzzella, presidente dell’Antitrust:
“Troppo poco è stato fatto fin qui. In particolare, le potenzialità del mercato pubblicitario digitale sono limitate dalla concorrenza dei grandi attori web internazionali, originariamente estranei al mondo dei media, che ormai hanno acquisito posizioni di particolare forza economica che possono finire per depotenziare le opportunità del mercato digitale”.
Aggiunge:
“Ritengo che vada nella giusta direzione ogni proposta volta a inserire nel novero delle attività ricomprese nel Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC) quelle svolte da operatori fornitori di contenuti, gestori di portali, motori di ricerca, social network, che competono con gli editori tradizionali nell’attività di vendita degli spazi pubblicitari agli inserzionisti. I motori di ricerca come Google e i cosiddetti social network ormai costituiscono un passaggio obbligato per la distribuzione dei contenuti web e Google, avvalendosi di questa posizione, si è posto l’obiettivo di divenire protagonista assoluto nel mercato della raccolta pubblicitaria. Nel giro di pochi anni, Google potrebbe diventare monopolista in questo mercato. L’assenza di regole adeguate rischia di marginalizzare l’industria editoriale, nonostante i significativi investimenti per realizzare processi di integrazione multimediale”.
Da parte sua Google si dichiara che “Quello della pubblicità è un settore altamente competitivo e in costante evoluzione, in cui gli investitori pubblicitari spostano in continuazioni i propri budget tra diversi tipologie di media, online e offline”. In ogni caso è disposta a valutare con il Garante l’entità del Business e trovare assieme una strada percorribile.
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